- ripostato da precedente stesura del 2013 -
Non ho mai visto questo film. Mi sono sempre ripromesso di vederlo ma il tempo passa e lo manco sempre.
Così a naso, dalle citazioni che sento, sospetto parli del
potere dei media e di quanto sia possibile manipolare e creare realtà
virtuali ad usufrutto dei detentori dei sistemi di comunicazione di massa (tv,
giornali, radio).
Questo “impianto” di considerazioni è di certo ancora
completamente valido perché nulla è cambiato ai vertici dei gruppi editoriali
di riferimento nei vari paesi.
Ogni giorno assistiamo al teatrino messo in piedi a nostro beneficio
dai telegiornali.
Il nostro sguardo è attento e scova (o almeno dovrebbe) ogni
possibile condizionamento che cercano di propinarci e rifilarci.
Un tempo credevo che vedere certi programmi, diciamo “orientati”, fosse un esercizio di
attenzione. Che fosse in un certo senso istruttivo.
A distanza di anni non ho cambiato del tutto opinione, ma col
passare degli anni comincio a rendermi conto degli errori commessi.
Intendiamoci, dentro di me presumevo di essere un dritto.
Ciò che vedevo non mi stava manipolando, ero perfettamente
cosciente che era artefatto e camuffato.
Capita quando le esperienze ci portano a riconsiderare certe
situazioni e si scopre che ciò per cui abbiamo lottato era una chimera.
Voglio arrivare a dire che anche se allora credevo di capire cosa
stesse succedendo, in realtà questi mezzi sono talmente potenti e pervadenti da
ottundere anche le persone più scaltre.
PERCHÉ SE NON È IL MESSAGGIO AD ESSERE ALTERATO, LO È IL LINGUAGGIO CON CUI SI ESPRIMONO, LA LUCE CON CUI ILLUMINANO IL LORO STUDIO, GLI OGGETTI SULLO SFONDO, I COLORI CHE USANO, LA VELOCITÀ DEI FOTOGRAMMI O DEGLI STACCHI DI TELECAMERA, IL
TIMBRO DEL MICROFONO, E OGNI ALTRA DIAVOLERIA CHE IN 100 ANNI DI PROIEZIONE CINEMATOGRAFICA SONO RIUSCITI A ESCOGITARE.
Aggiungi didascalia |
Guardare il tg4 era roba da gusto dell’orrido ma mi ha insegnato
alcuni principi della manipolazione delle coscienze operata a mezzo dei Media.
E so che ha tuttora un effetto potentissimo sulle persone dotate
di una cultura di basso livello quale è, purtroppo, la maggior parte degli
italiani (e degli americani, inglesi, tedeschi, francesi, etc.).
Questa constatazione va spiegata semplicemente prendendo in esame
il
livello di scolarizzazione che la stragrande maggioranza delle persone è riuscita a conseguire.
livello di scolarizzazione che la stragrande maggioranza delle persone è riuscita a conseguire.
Inutile dire che i miei nonni erano arrivati alla quinta
elementare. Mia madre appena alle medie.
SE PROVIAMO A FARE UN PO’ DI CONTI SCOPRIREMO CHE ALMENO IL 70%
DELLE PERSONE IN ITALIA È DI LIVELLO SCOLASTICO PARAGONABILE A QUELLO DI UN
14ENNE (MA DI 40 ANNI FA).
E a persone di 40 anni con la cultura di un 14enne fai fatica a
far cambiare le proprie idee.
Quindi assistiamo alla radicazione di preconcetti, a un
immobilismo del pensiero e delle ideologie. Tutti felici e ignoranti. Solidi
nel loro essere graniticamente immutabili. Fanno un vanto del loro essere
coerenti.
I MEDIA, NEL LORO COMPLESSO, RAPPRESENTANO IN QUESTO
CONTESTO LO SFONDO SU CUI PROIETTARE LE PROPRIE IDEE E IDEOLOGIE.
Questo potere è tessuto con notevole arte e notevoli artifici.
Buongiorno, sul menu abbiamo ottime notizie di carne! O preferite il pesce? Abbiamo anche notizie per celiaci! |
Proviamo a chiarire con un esempio.
Indipendentemente dalla notizia in esame già possiamo farci
un’idea dell’editore prendendo in esame ciò che esso non dice.
Prendiamo vespa.
Di cosa parla Vespa? Di cosa parla quando vi sono notizie che
riguardano gli esiti di un processo che incide sul giudizio del livello della
civiltà di un popolo?
Se dei fatti della scuola Diaz non abbiamo avuto approfondimenti,
interviste a chi c’era, riprese televisive ufficiali e filmati amatoriali,
interviste a esperti di situazioni analoghe e a osservatori di paesi diversi,
il motivo è molto semplice:
Vespa doveva parlare di Cogne !!!
O se cerchi notizie su Stefano Cucchi: mi dispiace, noi dobbiamo
parlare della donna dalle mani mozzate.
E si intervista uno studioso, criminologo e psicologo, per delineare il profilo dell’assassino.
E si intervista uno studioso, criminologo e psicologo, per delineare il profilo dell’assassino.
Ora il nostro “esperto”, in mondovisione, non può fare gaffe e
pertanto si premunisce contro ogni smentita della bontà della sua arte
elaborando addirittura 4 possibili profili dell’assassino!
E su questo delirio veniamo informati attraverso i mezzi di
comunicazione di massa con abbondanza di tempi e dovizia di particolari.
Io non voglio prendermela con il tal professore. Fa il suo lavoro
e non voleva fare brutta figura. Magari si scoprirà che questo assassino era
una donna, rendendo ridicolo il suo lavoro certosino (ma sospetto che abbia
considerato anche questa ipotesi e fatto considerazioni “androgine” e
“evergreen”).
Voglio dire, con 4 profili, sbagliare è difficile. Basta renderli
vaghi al punto giusto eccedendo con paroloni sibillini noti solo agli addetti
ai lavori.
Tu, povero ignorante, che ne sai di psicologia? E di psicologia
criminale poi?
Zitto e ascolta il maestro.
Ciò che mi stupisce non è l’immeritata attenzione rivolta a un
esperto che esperto non è.
Mi stupisce che lui, che è uno psicologo, sia talmente ingenuo da non rendersi conto che non ha rilasciato un
intervista. Lo hanno intervistato.
Ciò è dovuto credo all’anestesia totale della sua coscienza, gongolante per il lustro ottenuto dall’intervista.
Ciò è dovuto credo all’anestesia totale della sua coscienza, gongolante per il lustro ottenuto dall’intervista.
Ha subito un’intervista. Per avere del materiale per poter dire
qualcosa al posto di dire qualcos’altro.
E quando dico "qualcos'altro" mi riferisco nello specifico ai dettagli del pestaggio di
Stefano Cucchi a mano dello stato e dei suoi rappresentanti.
E non è che voglia avere i dettagli del pestaggio, foto e via
dicendo, per un malsano bisogno di spettacoli truculenti.
Certo avere un’idea precisa delle parti del corpo colpite può connotare l’intervento eseguito e le personalità dei loro carnefici.
Certo avere un’idea precisa delle parti del corpo colpite può connotare l’intervento eseguito e le personalità dei loro carnefici.
Non sono io lo psicopatico a voler avere quei dettagli.
È psicopatico chi propone in tv in prima serata durante un
telegiornale i 4 profili dell’assassino della donna dalle mani mozzate e nulla
dice su fatti che dovrebbero inquietare le coscienze di tutti noi.
Perché l’accanimento col quale si sono adoperati per ammazzare una
persona in carcere, in tribunale, o di come abbiano ignorato le condizioni di
questo ragazzo in ospedale, è sintomo di problemi psichiatrici a carico di
tutti i coinvolti nella vicenda nonché di tutti noi, che sorvoliamo su tutto
questo senza provare un profondo senso di ribrezzo.
Ma neanche questo è il nocciolo del problema!
Incredibile da dire, ma non è la brutalità del pestaggio a
inquietarmi più di tutto.
Direte voi: “Ma come? Non ti basta?”
QUELLO CHE MI INQUIETA È CHE NON SIAMO DI FRONTE A UN NORMALE
PESTAGGIO.
Quello che mi fa schifo è:
1)
che questo pestaggio sia stato eseguito all’interno di strutture
dello STATO.
2)
Che sia stato operato da personale dello STATO o con la loro
complicità o mancanza di sorveglianza (tutti fatti che, anche singolarmente,
reputo essere di una gravità tale da richiedere le più stringenti misure di
intervento esemplare e di prevenzione per il futuro).
3)
Che una persona non sia stata in grado di poter avere un avvocato.
4)
Che non abbia potuto chiamare la sua famiglia.
5)
Che non abbia ricevuto adeguata assistenza medica dall’ospedale.
6)
Che vi sia stata omertà/omissione di soccorso da parte di chi l’ha
pestato
7)
Che vi sia stata omertà/omissione di soccorso da parte di chi
sapeva del pestaggio
8)
Che vi sia stata omertà/omissione di soccorso da parte dei
superiori di chi l’ha pestato
9)
Che vi sia stata omertà/omissione di soccorso da parte di chi l’ha
avuto in cura
10) Che vi
sia stata omertà/omissione di denuncia da parte di chi controlla le forze
armate in questo paese
11) Che vi
sia stata omertà/omissione di inchiesta da parte del ministro della giustizia
12) Che vi
sia stata omertà omissione di inchiesta da parte del ministro della difesa
13) Che vi
sia stata omertà/mancata dissociazione da parte di tutti i comandanti delle
forze armate italiane
14) Che vi
sia stata omertà/mancata dissociazione da parte di tutti i componenti delle
forze armate
15) Che vi
sia stata omertà/mancata dissociazione/mancanza di inchiesta da parte del
presidente della repubblica
16) Che vi
sia stata omertà/mancata dissociazione/mancanza di inchiesta da parte di tutti
i politici che non hanno richiesto approfondimenti
17) Che vi
sia stata omertà/mancata dissociazione/mancanza di inchiesta da parte del
parlamento e di tutti i membri che lo compongono
18) Che vi
sia stata la precisa e premeditata intenzione di insabbiare, intorbidire,
falsificare e ridicolizzare la faccenda e i familiari, portata avanti da
Giovanardi (e commissionata da altri impelagati gioco forza nelle istituzioni
messe allo scoperto da questa vicenda).
19) Che vi sia stata insensibilità da parte di
tutte le persone che ritengono normali questi avvenimenti. E che distolgono lo
sguardo con un insulto sottovoce ai poliziotti, riempiendosi poi le tasche di menefreghismo e
fatti propri.
ECCO CHE UN NORMALE PESTAGGIO SI TRASFORMA IN QUALCOSA DI PIÙ. NON
È UN REGOLAMENTO DI CONTI TRA PRIVATI. TRA RIVALI PER AMORE O PER POSSESSO DEL
QUARTIERE A CUI FAR PAGARE IL PIZZO.
NON È UNA STORIA DI OMICIDIO, STUPRO, PERCOSSE, TORTURA.
QUI LA FACCENDA SI ESPANDE A MACCHIA D’OLIO E SVELA UN PAESAGGIO
MOSTRUOSO. UN ORRORE NELL’ORRORE.
Ora la questione è esattamente questa: una nostra reazione a
questo tipo di circostanze è obbligatoria. Serve per mantenere un contatto con
la realtà.
E L’UNICA REAZIONE CHE PUÒ SALVARCI L’INTEGRITÀ MENTALE È QUELLA
DI MANIFESTARE A CHI CI CIRCONDA LE NOSTRE EMOZIONI RIGUARDO ALLE NOTIZIE CHE
RICEVIAMO.
Questa dinamica è quella che permette ai traumi di essere
metabolizzati e riassorbiti. È il principio cardine della psicologia. Il
raccontare il proprio trauma a qualcuno per poterlo razionalizzare, per buttare
fuori quell’esperienza in maniera sempre più articolata e rimuoverla così dal
nostro inconscio.
PERCHÉ UN TRAUMA NON METABOLIZZATO CONDUCE IN BREVE TEMPO
ALL’OTTUNDIMENTO DELLE NOSTRE CAPACITÀ DI PROVARE EMOZIONI. DI COMUNIONE, PIETÀ
E FRATELLANZA.
Merce rara le emozioni, in questo mondo schiavo della necessità e
reso ancor più schiavo dallo stato di necessità in cui ci costringono
volutamente.
PERCHÉ SE LE MOSTRUOSITÀ CHE ACCADONO RIMANGONO TROPPO TEMPO
NELL’INCONSCIO LO FANNO MARCIRE. ESPERIENZE NON METABOLIZZATE O NON RACCONTATE,
CONDIVISE, RAZIONALIZZATE, GENERANO UN MECCANISMO DI DIFESA.
CHE È SEMPLICE:
LA PAURA
La paura ci ottunde.
Qualcuno conosce la fonte di questa vignetta? |
La nostra mente rifugge dalle sensazioni sgradevoli. Per sua
natura
E questa dinamica è in costante lotta con il bisogno che la nostra
mente ha di avere un principio di realtà. Un principio di realtà che è altrettanto
insano voler ignorare.
IL PRINCIPIO DI REALTÀ È QUELLO CHE NOI RITENIAMO REALE.
L’ORIZZONTE ESISTENZIALE IN CUI CI MUOVIAMO. LO SFONDO. CIÒ CHE RITENIAMO VEROSIMILE,
POSSIBILE, REALE.
È QUESTO IL POTERE DEI MEDIA. QUESTO È IL
QUARTO POTERE. LORO CI DANNO UN PRINCIPIO DI REALTÀ ARTEFATTO PER SUPERARE E
METABOLIZZARE LE COSE CHE ACCADONO.
Inutile dire che la loro autorevolezza è pari a zero.
Espongono solo ciò che serve alle loro necessità.
Ci sarà qualcuno che si indigna, al posto nostro. Qualcuno che ne
sa più di noi e che dovrà intervenire.
LORO COSTITUISCONO LO SFONDO DEL NOSTRO ESISTERE.
COSTRUISCONO LA BOLLA ALL’INTERNO DELLA QUALE VIVIAMO E
POSIZIONIAMO LE NOSTRE ESPERIENZE.
SONO IL NOSTRO MONDO, LA NOSTRA CORNICE, IL NOSTRO DATO DI FATTO.
TESSONO LA RETE CONTRO CUI URTA LA NOSTRA SENSIBILITÀ. E VI RIMANE
INVISCHIATA.
Ora, se volessimo portare la nostra sensibilità nel mondo, ci
scontreremmo inevitabilmente con i confini di questa bolla.
E SENTIREMMO DI ESSERE COSTRETTI ALL’INTERNO DI UN MONDO CINICO E
INSENSIBILE.
NON È IL MONDO A ESSERE CINICO E INSENSIBILE.
IL MONDO HA PARTORITO QUALCOSA, CIOÈ NOI, CAPACE DI PROVARE SOFFERENZA PER IL
FATTO CHE IL MONDO È CINICO E INSENSIBILE.
Quindi il mondo è più grande di ciò che attualmente lo
rappresenta. Contiene noi. E a noi ci sta stretto. Quindi questo mondo non è il
mondo vero.
È UNA GABBIA. DA DISTRUGGERE.
Ma per distruggere la gabbia dobbiamo svelare l’inganno. Dobbiamo
lacerare i confini della bolla. Dobbiamo distruggere la menzogna.
DOBBIAMO PORTARE LA NOSTRA SENSIBILITÀ NEL MONDO FINTO CHE CI
HANNO APPARECCHIATO PER CENA. COME IN TRUMAN SHOW DOBBIAMO, DOLOROSAMENTE,
RENDERCI CONTO CHE IL NOSTRO ORIZZONTE E LE NOSTRE POSSIBILITÀ SONO LIMITATE
DALLA CAPPA CHE CI AVVOLGE.
QUESTO È IL PRIMO PASSO PER DISTRUGGERE LA
BOLLA.
QUESTO È IL NUCLEO FONDANTE DEL QUINTO
POTERE.
IL QUINTO POTERE È DATO DALLA NOSTRA SENSIBILITÀ.
CHE È DIRETTAMENTE PROPORZIONALE ALLA NOSTRA CAPACITÀ DI POTERLA
ESPRIMERE.
E OGGI LO POSSIAMO ESERCITARE IN UNA MANIERA SOSTANZIALMENTE
DIVERSA DAL PASSATO.
reverse-flag! false-flag! INFORMATEVI ! |
LA RETE È IL QUINTO POTERE.
È ancora disponibile senza censure. Ancora per poco.
VA USATO PER COSTITUIRE UN INSIEME DI PERSONE COSCIENTI E CRITICHE.
Va usato per ritrovare negli altri i nostri stessi sentimenti e le
stesse reazioni a ciò che accade.
PERCHÉ NON SIAMO PAZZI. NON SE PARLIAMO CON IL CUORE, PARLIAMO CON
LA NOSTRA BOCCA E SIAMO ALMENO IN 2 A PENSARLA NELLO STESSO MODO.
IL QUINTO POTERE È PIÙ FORTE DEL QUARTO.
PERCHÉ IL QUARTO VIENE DAI POCHI.
IL QUINTO POTERE È
L’EVOLUZIONE DEL QUARTO E LO DISGREGA.
Porta la molteplicità dove prima vi era solo la monolitica e
imperturbabile bolla che imprigiona il nostro esistere.
IL QUINTO POTERE È NELLE NOSTRE MANI.
Ma non possiamo utilizzarlo appieno finché il quarto potere non sarà
distrutto, disgregato, corrotto.
LA RETE, TESSUTA DA MILIARDI DI FILI, DEVE
INTRAPPOLARE QUESTI POCHI, PICCOLI, MESCHINI ESSERI RIBUTTANTI.
NON POSSONO ZITTIRCI TUTTI.
NON POSSONO CONTINUARE A MENTIRE.
DOBBIAMO DIRE LA VERITÀ.
DOBBIAMO DIRE QUELLO
CHE SENTIAMO.
Con onestà. E generosità.
FORSE LA VERITÀ NON ESISTE.
LA SINCERITÀ PERÒ
SI.
È ORA DI DISGREGARE L’IMPERO DELLA MENZOGNA.
ATTRAVERSO LA SINCERITÀ DEL NOSTRO ANIMO.
Bell'articolo...ti suggerisco un film. "Nel nome del padre"
RispondiEliminaE se i media che attualmente operano su TV e giornali trovassero il modo di controllare la rete?
Di pubblicità ce n'è già moltissima, le testate giornalistiche hanno tutte un proprio sito gratuito dove potersi (DIS)informare....
Cmq per il momento è una forza....un quinto potere che ha partorito già il m5s (ad esempio) ... Che ha portato una scossa all'interno del sistema
Approfondiro' con la visione del film. Il dubbio o la paura che sollevi è reale, anzi, è già realtà. Sono già presenti in rete molte voci indipendenti e per questo autorevoli, ma altrettante ve ne sono che si fingono tali ma sono pilotate dagli stessi gruppi editoriali di cui sopra.
RispondiEliminaNon c'è soluzione allora?
Solo una cosa non possono scimmiottare o alterare, ed è lo scambio di idee tra persone.
Possono intromettersi e minare la comunicazione, oppure distrarre, ma se saremo attenti li possiamo fermare anche quando sbarcheranno sulla rete a vendere le loro fandonie.