E UN TRAUMA?
PROVIAMO A FARE QUALCHE CONSIDERAZIONE NEI MEANDRI DELLA QUESTIONE TENENDO LE ORECCHIE BEN APERTE A OGNI TIPO DI CONSIDERAZIONI TRASVERSALI.
Alla notizia di essere
malati si avverte un colpo. Si spezza l’illusione che tutto vada bene.
Ci vuole un rimedio, un
ripristino dell’equilibrio.
Forse se si capisse come
quella persona vive la malattia che lo ha attaccato si potrebbe porre un altro peso equivalente nella sua mente per
riportare la bilancia in equilibrio.
Facciamo un esempio (nessuno
si offenda per carità, sono solo esempi) con 3 prototipi di malati:
- Religioso autentico
- Religioso convenzionale
- Scienziato ateo
COME LO TROVIAMO IL CONTRAPPESO?
COME LO TROVIAMO IL CONTRAPPESO?
Nel primo caso il cancro
verrà visto come castigo divino. Il malato andrà errando tra vari vescovati che
gli diranno che ha peccato e quella è la punizione. Poi altri che gli diranno
che è
la volontà di Dio, fino a che troverà qualcuno, uno illuminato che gli spiegherà che è una prova. Gli dirà che c’è speranza ma solo con l’accettazione e la preghiera.
la volontà di Dio, fino a che troverà qualcuno, uno illuminato che gli spiegherà che è una prova. Gli dirà che c’è speranza ma solo con l’accettazione e la preghiera.
L’abbandono sincero alla
volontà di Dio e la preghiera aiuteranno il malato a guarire ma è fondamentale
aver razionalizzato la malattia e
aver messo un contrappeso equivalente ad essa.
Una volta che la cosa ha
assunto una dimensione si può intervenire col contrappeso.
Nel secondo caso (opportunista) questi si rivolgerà ai medici, a religiosi, a maghi o ogni altra
fonte presunta o reale di guarigione. Alla
fine razionalizzerà la sua malattia come una sfiga colossale. Ma essendo
smaliziato i medici saranno il suo riferimento primario. Quando tutto sarà andato
in malora e l’ora sarà tarda, proverà ad andare a Lourdes o da padre Pio. La
molla scatterà quando sentiranno da qualcuno che "in quel posto si guarisce". Deve essere
una voce di corridoio per essere credibile. Una voce che hanno carpito da qualcun altro e non come consiglio
diretto.
Per la mente dell'opportunista le cose facili non valgono niente. Le cose bisogna volerle e ottenerle anche con l'inganno.
Il principio positivo di speranza, sull’onda del pensiero di aver sabotato il destino carpendo informazioni non destinate a lui, si attiverà e comincerà ad apportare benefici. Nella loro mente la malattia si dimensionerà come qualcosa di sconosciuto e indefinito ma contro cui loro stanno lottando attivamente. Ora l'opportunista ha una possibilità che il destino non aveva previsto!
Manca l'estensione precisa del problema e della malattia. Si dovrà bilanciare essa con poteri sconosciuti e indefiniti (lourdes, maghi, insomma, qualcosa che sia sconosciuto e indefinito ma che rappresenti un significante contrario e equivalente).
Il principio positivo di speranza, sull’onda del pensiero di aver sabotato il destino carpendo informazioni non destinate a lui, si attiverà e comincerà ad apportare benefici. Nella loro mente la malattia si dimensionerà come qualcosa di sconosciuto e indefinito ma contro cui loro stanno lottando attivamente. Ora l'opportunista ha una possibilità che il destino non aveva previsto!
Manca l'estensione precisa del problema e della malattia. Si dovrà bilanciare essa con poteri sconosciuti e indefiniti (lourdes, maghi, insomma, qualcosa che sia sconosciuto e indefinito ma che rappresenti un significante contrario e equivalente).
Nel terzo caso il malato
sa che nulla lo può guarire. Conosce il cancro e non crede nei miracoli. L’unica
via di salvezza è la scienza. Ma la scienza attuale è impotente. Sa che
qualcosa non funziona nelle sue cellule. Servono cure per le cellule. In fin di
vita la sua fede nella scienza vacillerà. Se si intercetta il momento esatto,
quello finale, Lourdes può servire anche per lo scienziato.
Ma la cosa più efficace
per costui sarà, dopo aver consultato vari medici con il medesimo tetro
responso, trovare quello specialista
di cui ha sentito parlare che pare
avere una cura sperimentale.
Il principio positivo di
speranza comincia a macinare terreno nella sua mente, a erodere le sbarre della
prigione che la malattia e la sua impostazione
mentale ha creato chiudendogli gli orizzonti di guarigione.
Allora lo scienziato va dallo specialista e questo qua gli trasmette
l’entusiasmo, moderato ma solido, degli studi che sta compiendo e che danno
buoni risultati.
Lo scienziato rinforzerà
il suo principio positivo di speranza. Il bilanciamento è raggiunto. La cura
funziona. O meglio. Il placebo funziona.
IO
POSSO GUARIRE.
Questo hanno detto tutti
e tre. Lo hanno sperimentato e sperato autenticamente.
Il segreto sta nel porre
il cuore oltre l’ostacolo.
E VOI? COSA DOVREBBERO DIRVI PER FARVI GUARIRE NEL CASO VI AMMALASTE?
DOVREBBERO RIANIMARE UNA FEDE IN DIO SEPOLTA DA DECENNI?
O PARLARVI DI CURE SPERIMENTALI?
O DI AGOPUNTURA, YOGA O FIORI DI BACH?
QUAL E' L'ORIZZONTE MENTALE IN CUI SIETE IMMERSI E CON CI SI DOVREBBE INTERAGIRE PER SMUOVERVI NEL PROFONDO?
CHI LI COMPIE I MIRACOLI SECONDO VOI?
E VOI? COSA DOVREBBERO DIRVI PER FARVI GUARIRE NEL CASO VI AMMALASTE?
LA SPERANZA E' DIFFICILE DA DISEGNARE |
O PARLARVI DI CURE SPERIMENTALI?
O DI AGOPUNTURA, YOGA O FIORI DI BACH?
QUAL E' L'ORIZZONTE MENTALE IN CUI SIETE IMMERSI E CON CI SI DOVREBBE INTERAGIRE PER SMUOVERVI NEL PROFONDO?
CHI LI COMPIE I MIRACOLI SECONDO VOI?
Provate a fare questo
giochino. Mettetevi sdraiai a terra e fate 20 flessioni.
Scoprirete che alla 18
sarete stanchi, alla 19 sarete in fin di vita e a metà della 20 sarete senza un
minimo di forza. Se vi ci ponete d’impegno finirete la 20 proprio con le ultime
forze.
Se vi prefissavate di
farne 23 questi effetti li avreste avuti alla 21, 22 e 23.
Se il vostro obiettivo
fossero state 15 flessioni invece avreste avuto gli effetti alla 13, 14 e 15.
Certo, se siete proprio
scarsi a flessioni prefissatevi 10.
E allora uno può fissare
100 ed essere stanco solo alla 97 ?
Beh, non proprio.
Non tanto perché uno non
riesce a farlo ma perché manca la volontà, reale e motivata, di farlo.
Se lo si ritiene inutile,
se non ci si crede, non ci si riesce.
articolo sugli effetti di una cura in funzione della nostra "disposizione" http://www.nature.com/clpt/journal/v90/n5/fig_tab/clpt2011204f1.html |
La motivazione, il
principio positivo di speranza e l’equilibrio dentro alla testa degli enti che
la costituiscono, sono il cuore dell’effetto placebo.
Certo stiamo andando un
po’ a naso in questa dissertazione ma altre vie di indagine sono proibitive.
Forse non deve essere un
equilibrio ma uno squilibrio verso un area della mente prima non esplorata a
creare l’effetto benefico.
Chi può dirlo?
Le guarigioni miracolose
rappresentano eventi in cui l’organismo si autoripara generando (sintetizzando)
le sostanze necessarie alla guarigione.
Questo può essere frutto
di attività celebrali mai effettuate prima in aree oggi ancora misteriose
(amigdala, pineale, tiroide, ipotalamo, e chi più ne ha più ne metta).
Così come pensieri
positivi generano effetti benefici all’organismo, pensieri negativi producono
effetti negativi (ulcera, difficoltà di digestione, etc.).
LA
SOMATIZZAZIONE DEGLI STATI D’ANIMO È L’ALTRA FACCIA DELL’EFFETTO PLACEBO. LA
FACCIA BRUTTA DELLA CATTIVA COSCIENZA.
Effetti reali sulla
salute per cause psico-neuro-(il)logiche
nell’uno e nell’altro caso.
Bisogna stare attenti a
ciò che si pensa.
Perché ogni cosa
condiziona tutto il resto.
E OLTRE AI PENSIERI CONCATENATI CI SONO I CIRCOLI VIZIOSI! |
Verso la speranza e la
guarigione o verso la chiusura al mondo e a ogni tipo di malattia.
Se è vero che “chi parla
male, pensa male, e vive male”, allora "chi pensa bene, vive anche bene".
Ma soprattutto: CHI NON PENSA, IN REALTÀ, NON VIVE.
È proprio il caso di dire: Meditate gente, meditate.
E FATELO BENE!
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